SIR – Cenerentola a Mumbai, la recensione
C’era una volta la giovane e romantica Ratna che, arrivata da un villaggio di campagna, trova lavoro come domestica per Ashwin, erede di una ricca famiglia di Mumbai. Ashwin, un po’ come un principe, possiede tutto, me è disilluso sul futuro, Ratna, invece, non possiede nulla ma è piena di speranza e lotta per i suoi sogni. Lui e lei rappresentano due mondi distanti che si avvicinano, facendo emergere sentimenti inaspettati. L’attrazione tra i due è pari a quella tra il Principe e Cenerentola, ma far sì che la fiaba arrivi allo stesso lieto fine sarà ben più arduo per i due promessi sposi indiani.
Grazie alle distribuzione indipendente di Academy Two, arriva nelle sale italiane il 20 giugno, SIR –Cenerentola a Mumbai, presentato lo scorso anno durante la Semaine de la Critique del Festival di Cannes. SIR è il film d’esordio della regista indiana Rohena Gera.
Per parlare di questo film è importante fare un doveroso preambolo. L’india ha una forza lavoro domestica di 40 milioni di persone, per lo più donne, che lavorano senza contratto, né diritti, in condizioni simili ad una moderna schiavitù. Oltre alle condizioni estreme in cui sono costrette a lavorare devono anche subire umiliazioni quotidiane: mangiano sedute sul pavimento, dormono a terra e non possono usare lo stesso bagno del padrone (per i curiosi, il tema del bagno è trattato in maniera molto eloquente nel film Toilet: Ek Prem Katha dell’indiano Shree Narayan Singh).
Attenzione: non ci troviamo davanti ad un melodramma stile Bollywood, con balli colorati, canti e cose di questo tipo e, possiamo dire tranquillamente, che non è neanche un vero dramma neorealista ma è una fiaba. Ebbene sì: SIR è una bella fiaba, senza fronzoli, senza laccature ed eccessi. Lo stile indiano c’è, ma è presente in maniera assolutamente contestualizzata nei sotto testi sociali, dove la cultura orientale si avvicina a quella occidentale.
Si percepisce nel film il trascorso della stessa regista. Rohena Gera è infatti cresciuta in America e dal 1996 ha iniziato a farsi stimare nel selettivo mondo degli Studios come soggettista e sceneggiatrice alla Paramount di New York per poi farsi le ossa in patria come aiuto regista, sceneggiatrice e produttrice esecutiva. Molti dei disagi e delle insofferenze del protagonista di SIR (il giovane Ashwin che fa ritorno nella gabbia dorata della sua famiglia benestante dopo l’annullamento del matrimonio) sono gli stessi vissuti da Rohena quando ha dovuto fare i conti con la realtà sociale dell’India di oggi. La suddivisione in caste è una realtà nota, ma il film di Gera tifa per un messaggio di speranza e di ottimismo.
“Ho lottato contro le differenze di classe che esistono in India, durante tutta la mia vita. Attualmente in India – racconta Rohena Gera – non esiste un movimento leader che tutela i diritti dei lavoratori domestici. Manca proprio la consapevolezza del fatto che si stanno violando i diritti umani di milioni di persone. Sono stata cresciuta da una bambinaia che viveva con noi ma che veniva trattata come se fosse un essere inferiore. Questo è il contesto in cui la storia che racconto è ambientata. Credo che se il pubblico – prosegue la regista – attraverso il film riesce ad entrare in sintonia con i personaggi e a fare il tifo perché possano stare insieme, già potremmo considerarlo un ottimo risultato”.
SIR – Cenerentola a Mumbai gode di una buona ambientazione, una scrittura piacevole e una regia di apprezzabile mestiere, semplice ma coerente con il racconto; inoltre mostra le asprezze derivanti dal contrasto sociale che ben fotografano una società sospesa tra passato e futuro. Tutta l’opera è un ritratto di una città piena di contraddizioni come Mumbai. Forse l’unica vera pecca è che risulta evidente il fatto che, per esportare opere come questa, il cinema indiano si sforza di aprirsi ad un pubblico mondiale ben diverso da quello di casa e che l’operazione toglie qualche grado di autenticità al risultato finale, che lascia una sensazione un po’ di artificiale. Ma è forse un prezzo da pagare per portarci in mondi diversi e fornirci qualche codice interpretativo in più.
Se cercate al cinema qualcosa di lontano dai più attesi blockbuster americani di stagione, SIR – Cenerentola a Mumbai è un Romeo e Giulietta contemporaneo, che vale la pena di andare a vedere.
Ilaria Berlingeri
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