Senza fine, la recensione
Presentato alla 18ª edizione delle Giornate degli Autori durante la 78° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Senza fine, il documentario di Elisa Fuksas (classe 1981) è un ritratto intimo di Ornella Vanoni.
Il documentario si concentra su alcuni aspetti poco noti della Vanoni. Elisa Fuksas sceglie di seguire la cantante in un lussuoso centro benessere, l’Health Clinic & Grand Hotel di Castrocaro, situato a Castrocaro Terme. L’idea è quella di raccontare una Vanoni diversa, inedita, mettendo in luce alcuni elementi che ci permettono di conoscere la Ornella di oggi.
La sua vita è stata costellata da tormentate relazioni sentimentali. La prima con Giorgio Strehler, un maestro che le ha spalancato le porte di una carriera teatrale, la seconda con Gino Paoli e la terza con Lucio Ardenzi, il padre di Cristiano, il suo unico figlio. Ma ci sono anche la musica, la depressione e la solitudine nella vita della cantante milanese che ha avuto modo di raccontare in Una bellissima ragazza – La mia vita, la sua autobiografia uscita nel 2011, edita da Mondadori. Ma non è su queste cose che la regista si concentra.
Tra bagni in piscina, colazioni in camera e passeggiate, la Vanoni si apre con la Fuksas raccontandole del suo rapporto con il tempo che passa, la spiritualità e soprattutto del rapporto con le persone che le sono accanto. Inoltre, riceve la visita di Paolo Fresu, Vinicio Capossella e Samuele Bersani, amici che la stimano e le vogliono bene. Il documentario, scritto dalla stessa Fuksas insieme a Monica Rametta, si concentra sul lato umano di una Vanoni degli ultimi anni, che vive la sua vita prevalentemente a Milano, viaggiando poco e spostandosi solo per gli impegni lavorativi. Ornella Vanoni alla veneranda età di ottantasette anni ha al suo attivo sessantasei anni di carriera con oltre sessantacinque milioni di dischi venduti. La Fuksas ha cercato di raccontare una delle cantanti italiane più conosciute al mondo, seguendo passo dopo passo il suo percorso al centro benessere dove ha soggiornato diversi giorni, dialogando con lei su diversi argomenti e mostrandoci una Vanoni diversa da come siamo abituati a vederla. Sembra quasi di assistere al backstage del documentario, ma invece è stato scelto di ritrarre con spontaneità la quotidianità di una delle più grandi interpreti della musica italiana.
Nell’opera della Fuksas ci sono delle immagini di repertorio in bianco e nero che mostrano una giovanissima Vanoni e la colonna sonora che comprende alcune delle sue canzoni più note. Ma quel che viene messo in evidenza è la forza di una donna che non teme l’avanzare del tempo e che attraverso un grande senso dell’umorismo è riuscita a superare momenti difficili della vita. In Senza fine non viene mostrata l’immagine di Vanoni diva, ma bensì di una donna che è rifuggita dai soliti cliché, infatti, la stessa racconta della sua infanzia a Milano, della sua timidezza e insicurezza da adolescente e della sua formazione attoriale avvenuta al Piccolo Teatro di Milano. Dialoghi verbali e musicali. La meravigliosa voce della Vanoni ci accompagna durante la visione del documentario, vengono mostrati dei ripetuti cambi di programma durante la registrazione delle interviste, la voglia di infrangere le regole da parte della cantante, ma che danno ancora più credibilità a una donna che sceglie di mostrarsi così com’è, senza filtri.
Senza fine esce nelle sale italiane il 24 febbraio distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.
Giovanna Asia Savino
| PRO | CONTRO |
| Le immagini di repertorio e l’intervista che la Fuksas fa alla Vanoni ci immergono in un ritratto intimo di una grande cantante, mostrandoci aspetti nuovi di un’artista ironica e sensibile. | C’è poco coinvolgimento emotivo durante la visione dell’opera, si sarebbe potuto osare di più cercando di concentrarsi su alcuni aspetti della vita della Vanoni che non vengono menzionati. |
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