La Madre, la recensione
La Madre, liberamente ispirato all’omonimo romanzo del premio Nobel Grazia Deledda, è l’opera prima di Angelo Maresca. La storia raccontata è quella di un sacerdote (Stefano Dionisi) combattuto tra la fede e l’amore per Agnese (l’esordiente Laura Baldi), algida e bellissima. La donna rappresenta una continua tentazione maligna agli occhi di Maddalena, madre di Paolo. Ella, morbosamente possessiva nei confronti del figlio, tenta costantemente di controllare la sua vita e di distoglierlo da ciò che lei considera il Male. L’intensa interpretazione dell’attrice almodovariana Carmen Maura ha contribuito fortemente a rendere realistico questo triangolo dalle complesse e ambigue sfaccettature.
Il regista, colpito dall’attualità del romanzo, ha scelto di ambientare la storia in un futuro prossimo e indefinito e di cambiarne drasticamente il contesto “bucolico”. La maggior parte delle scene sono state girate nel moderno quartiere romano dell’EUR, reinventato da Angelo Maresca. La Madre è l’unico film, dopo Titus di Julie Taymor, ad essere stato girato all’interno del Palazzo della Civiltà Italiana. L’autore è riuscito a rivoluzionare questa particolare location, dove è stata ricostruita una chiesa asettica e minimalista, quasi surreale. Vicende del presente, caratterizzate dal candore del portico del “Colosseo Quadrato”, si alternano a ricordi di un passato infelice, contraddistinto da una calda e malinconica luce ocra.
In questo luogo metafisico e spoglio, un bianco predominante ricorda costantemente al protagonista il suo voto di castità, mentre le enormi e onnipresenti colonne sottolineano ulteriormente la piccolezza dell’uomo e la sua messa a nudo. Punto centrale del film è il confine tra bene e male, tra purezza e peccato; un concetto che risalta anche nello studiato look di Agnese. Ne è un esempio il vestito caratterizzato dall’alternarsi di bianco e nero, a simboleggiare ancor più palesemente tale dualità. Una dicotomia che si rispecchia anche nella visione della religione, nell’ossessione dell’opposizione tra giusto e sbagliato, nel contrasto tra antico e moderno presente nel rapporto madre-figlio, fatto di sguardi, silenzi, gesti morbosi e inquietudini profonde.
Nonostante una recitazione a tratti poco convincente, un’eccellente fotografia, la scelta azzardata (ma riuscita) di modernizzare la storia originale e la reinvenzione di location particolari rendono La Madre un’ottima opera prima. Il film verrà presentato in concorso al Festival di Taormina e sarà distribuito nelle sale italiane da Microcinema il 10 luglio.
Fulvia Mignozzetti
Voto: 7/10
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