Piccole commedie d’autore in home video: Il colpo del cane, L’ospite e Genitori quasi perfetti

Fino a qualche anno fa, in Italia dilagava la convinzione che non poteva esistere genere più “mainstream” della commedia, l’unico genere libero dalle logiche della nicchia e pensato e confezionato ad uso e consumo delle grandi masse. Ma qualcosa è cambiato negli ultimi anni e con l’emergere di una nuova generazione di autori, tutti chiaramente desiderosi di rincorrere un modello più americano (quello reso noto dal Sundance, per intenderci), anche la commedia ha cominciato a muoversi in favore di un linguaggio più minimale e introspettivo, a volte persino sperimentale, un linguaggio che ha chiaramente individuato nella commedia il terreno fertile per raccontare la vulnerabilità dell’animo umano. È nata la nuova commedia italiana d’autore e nelle settimane scorse il catalogo home video di CG Entertainment si è arricchito di tre titoli che hanno come missione proprio quella di raccontare quella vulnerabilità figlia dei nostri tempi in cui l’insicurezza e la paura per l’insuccesso sembrano attanagliare la generazione dei neolaureandi, dei neolavoratori e dei neogenitori. La generazione dei neoquarantenni (o poco al di sotto) che, altro non è, che la generazione dei trentenni di ieri. Arrivano in home video Il colpo del cane, L’ospite e Genitori quasi perfetti.

Diretto dal giovanissimo Fulvio Risuleo, qui alla sua opera seconda dopo Guarda in alto, Il colpo del cane è senza dubbio il fiore all’occhiello di questo lotto. Una commedia tutt’altro che perfetta che però può fare affidamento su una struttura narrativa atipica per la nostra commedia e, soprattutto, sull’interpretazione di un Edoardo Pesce davvero in stato di grazia.

Rana e Marti sono due giovani ragazze in difficoltà economica che, dovendo far fronte ad una serie di spese inevitabili come l’affitto della casa, decidono di iniziare un’attività da dogsitter. Durante il suo primo giorno di lavoro, a Marti viene affidato il compito di badare ad un bulldog francese di proprietà di una ricca signora. Tutto procede per il verso giusto fino a quando, durante la passeggiata al parco, Marti viene raggirata da un sedicente veterinaio che dice di chiamarsi Dr. Mopsi e che in breve tempo riesce a mettere in piedi una truffa per rubare il bulldog francese. Disperate, Rana e Marti si mettono all’inseguimento del bizzarro Dr. Mopsi.

Con una struttura narrativa improntata sul “punto di vista”, Fulvio Risuleo costruisce una commedia dal sapore molto indie costruita in due grandi atti. La prima parte del film elegge a protagoniste Rana e Marti (interpretate rispettivamente da una sempre convincente Silvia D’Amico ed una più eccessiva Daphne Scoccia), le vediamo subire la truffa e subito dopo mettersi all’inseguimento del ladro. Quando tutto sembra ormai perduto, Risuleo riavvolge il nastro per fare un balzo indietro nel tempo. Adesso il protagonista è Orazio (Pesce), uno studente terribilmente fuoricorso e squattrinato che, nel tentativo di fare soldi facili, si trasforma in Dr. Mopsi e si improvvisa truffatore con lo scopo di escogitare il furto del bulldog francese.

Una semplice situazione, dunque, raccontata due volte attraverso due punti di vista opposti. Una scelta abbastanza coraggiosa che rende Il colpo del cane una commedia “diversa” in cui si sorride e in cui, mai come in questo caso, si riesce a tifare per il truffatore anziché per le truffate. Peccato per qualche soluzione eccessivamente facile/ingenua di sceneggiatura perché con una scrittura un po’ più raffinata ne sarebbe potuto venir fuori davvero qualcosa di notevole. Resta comunque una commedia riuscita in cui, a fine visione, rimane il divertente ricordo di un Edoardo Pesce con un look così bizzarro da far morire di invidia persino il Javier Bardem di Non è un paese per vecchi.

Il colpo del cane arriva in home video con CG Entertainment solamente su supporto DVD. Un Digital Veratile Disc essenziale che, comunque, restituisce un’immagine abbastanza limpida unita ad un sonoro efficace, in doppia traccia Dolby Digital 5.1 e 2.0 (sempre lingua italiana, ovviamente). Tra i contenuti extra troviamo solamente un backstage di 15 minuti con interviste al cast tecnico ed artistico.

A quattro anni di distanza dalla sua opera prima, la commedia tanto grottesca quanto amara Short Skin – I dolori del giovane Edo, torna Duccio Chiarini con una commedia esistenzialista interessata a riflettere – in modo tutt’altro che banale – su quelle che possono essere, tanto in amore quanto sul piano lavorativo, le fragilità di un uomo sulla soglia dei quarant’anni.

L’ospite racconta la storia di Guido (un bravo Daniele Parisi), un trentottenne convinto di avere una vita tranquilla fino a quando un giorno, a seguito di un banalissimo inconveniente avvenuto sotto le lenzuola, la sua vita sentimentale con Chiara (ancora una volta Silvia D’Amico) viene improvvisamente turbata. Senza alcun preavviso, Chiara rivela a Guido di essere insicura della loro relazione e poco soddisfatta dalla sua professione. Non sa se accettare una conveniente proposta di lavoro all’estero e tutto questo la rende infelice. Una relazione che sembrava di ferro è improvvisamente appesa a un filo e così Guido deve affrontare a malincuore un periodo di riflessione lontano da Chiara. Inizia per lui una lunga odissea sui “divani dei suoi amici” e mentre spera di far luce sui suoi sentimenti e le sue paure, si trova a dover psicanalizzare i suoi amici che lo ospitano, tutti alle prese con problemi pressoché identici ai suoi.

Già con la sua opera prima Chiarini aveva dimostrato una certa sensibilità nel raccontare le ansie, le paure e le frustrazioni di un ragazzo. Lì un protagonista poco più che adolescente alle prese con le difficoltà legate al primo amore, qui un adulto legato ad una stabilità che non ci può essere mai e quindi alla difficoltà di diventare davvero “grande”.

Con L’ospite Duccio Chiarini realizza una vera e propria dramedy sicuramente più matura della precedente – così com’è più matura l’età del suo protagonista – mostrando una maggior sicurezza sia nella scrittura che nella regia. Entrambe ridotte all’essenziale, ripulite da tutto ciò che può essere visto come “superfluo”.

L’intento primario de L’ospite non è quello di divertire, assolutamente no, e se dunque siete in cerca di una commedia “per ridere” questa non fa certo al caso vostro. L’ospite è un film amaro, molto drammatico nella sua leggerezza, a tratti persino struggente. Un film così universale nei temi trattati che è impossibile non riconoscere una parte di sé stessi nascosta in qualche “angolo del film”. Una piccola e piacevolissima sorpresa che si fa testimone di un percorso artistico, quello di Chiarini, decisamente interessante.

Anche a L’ospite CG Entertainment riserva lo stesso trattamento del film di Risuleo, ovvero solo il DVD senza la possibilità di visionare il film in alta definizione. Fortunatamente però, anche in questo caso, si tratta di un DVD di qualità che cerca di sfruttare al massimo le potenzialità del supporto e ci riesce tanto sul piano video, grazie ad un’immagine molto limpida e rispettosa nei confronti della fotografia morbida e delicata, quanto su quello sonoro grazie ad una squillante traccia in Dolby Digital 5.1.

Tra i contenuti speciali troviamo una rapidissima presentazione del film (Anteprima, 49 secondi) svoltasi durante una proiezione romana al cinema Nuovo Sacher alla presenza di Nanni Moretti ed una serie di rapidissime interviste (tutte più o meno della durata di un minuto) al cast tecnico e artistico, in modo particolare a: Anna Bellato, Brunori Sas, Duccio Chiarini, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla, Milva Marigliano, Daniele Natali, Daniele Parisi, Sergio Piattini e Thony.

Questo viaggio nella commedia d’autore moderna made in Italy termina con Genitori quasi perfetti, l’opera seconda di Laura Chiossone (aveva esordito nell’ormai lontano 2012 con Tra cinque minuti in scena) che si prefigge lo scopo di raccontare quanto possa essere difficile e caotica, oggi, la monogenitorialità per una giovane donna.

Simona (Anna Foglietta) è una mamma single che provvede ogni giorno a fare del proprio meglio per accontentare le richieste di suo figlio, il piccolo Filippo. Adesso il bambino sta per compiere otto anni e l’obiettivo di Simona è quello di organizzare una festa di compleanno al figlio invitando tutti i suoi più cari compagni di scuola con rispettivi genitori. Ma si sa, in una festa di bambini il vero problema sono gli adulti e così, tra genitori troppo apprensivi, altri troppo impegnati, genitori troppo intellettuali e segreti di coppia sottaciuti, la festa di compleanno di Filippo è destinata a prendere una piega del tutto inaspettata.

Genitori quasi perfetti rappresenta il chiaro tentativo da parte di Laura Chiossone di prendere una commedia, destrutturarla e trasformarla progressivamente in altro. Più che evidente, dunque, la sua volontà di cimentarsi in una commedia con l’evidente tentativo di non voler fare una commedia. Messa in questa maniera può sembrare un approccio alla materia quasi filosofico e infatti si prova una sensazione strana durante la visione del film. Per tre quarti dell’opera, quando tutto ancora ci suggerisce che quella che abbiamo davanti sia una canonica commedia, si ha la sgradevole sensazione che tutto sia clamorosamente sbagliato: non si ride mai, nemmeno ci si diverte un minimo, tanto i tempi comici quanto quelli narrativi sono tutti sbagliati, i personaggi sono antipatici e al limite della macchietta e l’esigenza di contenere il budget costruendo una commedia tutta d’interni diventa quasi soffocante. Nell’ultimo atto del film, invece, l’approccio cambia e la Chiossone svela  le sue carte così come la sua reale intenzione: nessuna commedia bensì un grottesco dramma sulle paturnie del mondo “adulto” che cerca esplicitamente di ricalcare il modello polanskiano di Carnage.

Un cast di buon livello, oltre Anna Foglietta anche Paolo Calabresi, Lucia Mascino e Marina Rocco, per un film che lascia abbastanza perplessi.

Distribuito da CG Entertainment e Adler Entertainment, Genitori quasi perfetti è l’unico film del trittico che gode dell’onore di approdare in home video sia in DVD che in blu-ray disc.

Il supporto ad alta definizione convince senza mezze misure per ciò che riguarda il reparto tecnico: il quadro video restituisce un’immagine davvero molto limpida, rispettosa verso i cromatismi delicati della fotografia e sempre attenta al dettaglio visivo; mentre il suono appare squillante tanto nei dialoghi quanto nelle scelte sonore extradiegetiche (ben quattro scelte sonore, DTS-HD MA 5.1 e 2.0 e Dolby Digital 5.1 e 2.0).

Purtroppo lo stesso entusiasmo non può riflettersi sui contenuti speciali dal momento che questi ci appaiono particolarmente magri: un trailer e due spot promozionali (clip 1 e clip 2).

Giuliano Giacomelli

IL COLPO DEL CANE di Fulvio Risuleo

Label: CG Entertainment

Formato: DVD

Video: 16/9  2.00:1

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1, Italiano Dolby Digital 2.0

Sottotitoli: Italiano e per non udenti

Extra: Backstage

Puoi acquistare il DVD de Il colpo del cane cliccando su questo link.

L’OSPITE di Duccio Chiarini

Label: CG Entertainment

Formato: DVD

Video: 16/9  2.35:1

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: Anteprima, Interviste al cast

Puoi acquistare il DVD de L’ospite cliccando su questo link.

GENITORI QUASI PERFETTI di Laura Chiossone

Label: CG Entertainment e Adler Entertainment

Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in DVD)

Video: 16/9  2.35:1 – HD1080 24p

Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 5.1 e 2.0; Italiano Dolby Digital 5.1 e 2.0

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: Trailer, Clip 1, Clip 2

Puoi acquistare il blu-ray di Genitori quasi perfetti cliccando su questo link.

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