East End, la recensione
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Benvenuti ad East End, nuovissimo ed immaginario quartiere situato nella periferia est di Roma.
A East End vive Leo, un bambino intellettuale e saggio, il suo migliore amico Lex, attaccabrighe e romanista sfegato, e Vittorio, il raffinato del gruppo con il sogno nel cassetto di fare l’attore. I tre bambini, compagni di scuola, passano le giornate insieme condividendo sogni e la passione sfrenata per il calcio; ma la loro routine quotidiana sta per essere scossa sia dall’arrivo di Ugo, nuovo compagno di classe con il dono di riuscire a parlare con i morti, che dall’avvicinarsi dell’evento dell’anno, il derby Roma-Lazio che si svolgerà nello stadio Olimpico. Impossibilitati ad andare allo stadio, Leo e Lex, grazie all’aiuto di due singolari gemellini geek, riescono a dirottare il segnale di un satellite militare americano supersegreto per vedere a “scrocco” la partita. Nel frattempo, mentre i servizi segreti americani vanno in confusione durante la caccia al terrorista Al Zabir Muffat a causa del satellite, il fantasma della piccola Domitilla tormenta Ugo nella speranza d’essere aiutata ad ottenere vendetta.
Guardare East End con sguardo incuriosito, ma al tempo stesso timoroso, è cosa del tutto lecita. Questo perché stiamo parlando di un cartone animato indipendente e totalmente italiano. A livello cinematografico si sa, il nostro è un Paese assolutamente limitato e sicuramente la lacuna più grossa è ravvisabile proprio nel settore d’animazione. Se mettiamo da parte il fenomeno televisivo delle Winx Club, ideato da Iginio Straffi e dallo studio d’animazione Rainbow, non esiste in Italia la cultura del cinema d’animazione. Di conseguenza, l’arrivo sul grande schermo di un prodotto come East End non può che sortire l’effetto del proverbiale fulmine a ciel sereno e risultare, di conseguenza, un’operazione senza reali precedenti prima d’ora.
Sebbene in produzione ci sia la partecipazione della Spagna, con la società Ear Cinema, East End è un prodotto pensato e realizzato in Italia nella sua totalità nonché frutto dell’immaginazione di Luca Scanferla (in arte Skanf) e Giuseppe Squillaci (in arte Puccio), entrambi coinvolti in qualità di registi e sceneggiatori, che si sono anche occupati dell’animazione e dello sviluppo artistico del progetto grazie alla società di vfx Canecane fondata proprio da Giuseppe Squillaci.
Arriviamo subito al sodo e diciamo apertamente che, nonostante l’animazione morbida e colorata, East End non è un cartone animato per bambini. Assolutamente no. Nascondendosi dietro un’animazione che ricorda alla lontana I Rugrats (serie animata nata su Nickelodeon), Scanferla e Squillaci realizzano una pura opera satirica che in poco meno di un’ora e mezza non fa sconti a nessuno. Dalla politica americana pre Trump a quella italiana, dalla Chiesa (con una “pesante” coppia di fatto composta da Papa Bergoglio e Papa Ratzinger) al terrorismo islamico, fino ad arrivare inevitabilmente al mondo dello spettacolo (simpatici i camei di Nanni Moretti e Federico Moccia) e calcistico.
Avvalendosi di una comicità cattiva e surreale, capace di non disdegnare al momento giusto anche un po’ di sana violenza gratuita, East End si ispira in particolar modo alla comicità di Trey Parker e Matt Stone nonché alla serie animata cult South Park.
Il quartiere periferico East End diventa un microcosmo-surreale pronto ad ospitare tutto e tutti e in cui qualunque cosa può accadere. Prendendo il punto di vista di quattro bambini e seguendo una linea narrativa orizzontale piuttosto semplice, assistiamo ad un susseguirsi continuo di sketch frenetici che fanno da corollario anche ad un’inaspettata sottotrama mistery, con tanto di strizzata d’occhio ad Operazione paura di Mario Bava, un po’ confusionaria e non del tutto coinvolgente.
Sicuramente East End non può essere considerato un punto d’arrivo, anzi, è piuttosto ovvio che siamo di fronte ad un punto di partenza sia per Skanf & Puccio che, più in generale, per l’animazione italiana.
Non ci resta altro da fare che attendere con una certa curiosità la serie tv tratta da East End attualmente in lavorazione. Il mondo creato da Scanferla e Squillaci è perfetto per una narrazione a puntate.
Giuliano Giacomelli
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